
“Siamo di fronte ad un menagement che mostra scarso rispetto per lavoratrici e lavoratori, istituzioni locali e territorio. Auspico con forza un ripensamento rispetto al trasferimento”. È pieno di preoccupazione il commento dell’assessora al lavoro Alessandra Nardini sulla vertenza PH Srl, laboratori di certificazione per la sicurezza alimentare e ambientale di proprietà della multinazionale tedesca TÜV SÜD, con 270 addetti in Italia, di cui 191 nel sito di Sambuca, territorio di Barberino-Tavarnelle.
Nelle settimane scorse è stato comunicata direttamente in assemblea con lavoratrici e lavoratori la decisione di trasferire la produzione a Calenzano a partire da dicembre prossimo, senza alcun reale confronto né con il sindacato, anche tramite le RSU, né con le istituzioni locali. Un comportamento quello di Ph srl-TÜV SÜD, osserva l’assessora, che “desta stupore nel merito e nel metodo, per questo mi unisco convintamente alla richiesta del sindacato e del Sindaco di Barberino Tavernelle di rivedere questa scelta" che, aggiunge l'assessora "non può essere certo liquidata come un semplice spostamento logistico visto che si parla di lavoratrici e lavoratori, persone, non solo di macchinari, e che i chilometri tra i due luoghi non sono certo trascurabili ed imporrebbero un serio ripensamento dell'organizzazione della vita di queste persone, con problemi non semplici anche di conciliazione. A questo proposito voglio inoltre sottolineare che si tratta di molte lavoratrici donne, in una società in cui, come sappiamo bene, il tempo di cura grava in maniera non certo equilibrata sulle nostre spalle, e questo rende tutto ancora più difficile".
Ieri a Sambuca l'assessora ha incontrato i sindacati (Filcams-Cgil), le lavoratrici e i lavoratori alla presenza del sindaco di Barberino-Tavarnelle David Baroncelli e ha annunciato la sua presenza al Tavolo del 15 aprile proprio a testimonianza dell'attenzione e della vicinanza di Regione Toscana che oltre al suo interessamento ha visto quello dell'Assessora al Sociale Spinelli, proveniente da questo territorio, e del Consigliere del Presidente Giani per la crisi aziendali, Fabiani.
“Con questa scelta, per alcune lavoratrici e alcuni lavoratori direi proprio insostenibile, si mina la tenuta occupazionale del territorio chiantigiano, con il rischio concreto di perdita di preziose professionalità che nessuna efficienza produttiva può giustificare".
“Come sottolineano i sindacati – spiega - non c’è sufficiente chiarezza sulle motivazioni reali che soggiacciono allo spostamento della produzione in un’altra area distante dal Chianti, territorio in cui l'Amministrazione comunale, insieme anche alle altre Amministrazioni delle zona, si è adoperata ed è pronta a continuare a farlo per garantire tutte le condizioni utili al permanere dell'azienda"
L’assessora, che ha appunto annunciato la propria presenza alla nuova riunione del tavolo di salvaguardia convocata a Firenze presso la sede della giunta regionale per il prossimo 15 aprile, tiene a evidenziare come “se realmente si parla di sviluppo, crescita e innovazione, il relativo piano industriale dovrebbe essere presentato a istituzioni e sindacato, anche al fine di fugare ogni dubbio sul fine di questa operazione"
“Mi aspetto – conclude Nardini - un comportamento dei vertici dell’azienda all’altezza dell’importanza del gruppo e del codice etico cui dichiara di ispirare la sua azione”.