
Incontri, studi, musica, cinema e fotografia dedicati alla memoria dell’emigrazione dei pastori sardi e delle loro famiglie verso le regioni centrali italiane durante gli anni Cinquanta e fino agli anni Settanta del secolo scorso saranno al centro del programma del convegno "Pastori Migranti. Mezzo secolo di pastorizia sarda in Centro Italia. Ricerche e prospettive" che si aprirà sabato 29 marzo alle 9.30 negli spazi della tenuta di Suvignano, in provincia di Siena.
L’iniziativa, presentata oggi dalla vicepresidente ed assessora all'agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi assieme a Mattia Lilliu, vicepresidente della F.A.S.I (Federazione Associazione Sarde in Italia), il responsabile del progetto Elio Turis, coordinatore della Circoscrizione F.A.S.I. del Centro Italia e Daniele Gabbrielli, vicepresidente del Circolo Peppino Mereu di Monteroni d’Arbia (Siena), propone una serie di approfondimenti che documentano i movimenti dei pastori migranti ed il suo impatto sulle terre e le comunità che li hanno accolti.
“È importante – nelle parole della vicepresidente Saccardi – che un luogo simbolo della legalità come Suvignano ospiti le comuni testimoniante della storia e della tradizioni della Toscana e della Sardegna, legate da un’attività importante come la pastorizia, attorno alla quale si è sviluppata una comunità radicata e integrata da anni nel tessuto sociale regionale. Quando, assieme con i Circoli delle associazioni sarde, abbiamo dovuto scegliere un luogo che potesse custodire la memoria e la storia della presenza isolana in Toscana il primo pensiero è andato a Suvignano, dove c’è un’attività di pastorizia e sul territorio è attiva una significativa presenza di mestieri a questa legati che sanno produrre eccellenze alimentari, come il pecorino toscano DOP e contribuiscono a presidiare e conservare il contesto ambientale che li ospita. A differenza di chi sostiene che è necessario “alzare muri”, la Toscana e la Sardegna credono invece che accogliersi, integrarsi e costruire comunità sia uno degli elementi che contribuiscono alla bellezza ed alla ricchezza di un territorio”.
I vari percorsi tematici ospitati dalla tenuta di Suvignano, bene sequestrato alle mafie ed ora di proprietà della Regione Toscana, testimoniano la storia di un percorso di integrazione nella legalità e fanno parte di un progetto destinato a contribuire in modo concreto al positivo utilizzo, anche economico, della tenuta anche tramite la partecipazione attiva della Regione Autonoma della Sardegna con l’allestimento di uno spazio della memoria dedicato alla narrazione della emigrazione sarda nel Centro Italia, che verrà inaugurato domenica 30 marzo alla presenza della presidente della Regione Alessandra Todde insieme alla vicepresidente della Toscana Stefania Saccardi ed alle stesse famiglie dei protagonisti che hanno messo a disposizione i propri ricordi, le fotografie e i documenti per documentare i diversi momenti storici del flusso migratorio.
Alla giornata di studi di sabato 29 marzo, nata dal progetto sviluppato dalla rete dei circoli sardi del centro Italia della Federazione F.A.S.I, saranno presenti numerosi studiosi: Piergiorgio Solinas, Benedetto Meloni, Francesca Uleri, Sandra Becucci, Simonetta Grilli, Letizia Bindi, Gianni Argenti, Tommaso Campedelli, Michele Nori, Giovanna Pizziolo, Nicoletta Volante, Chiara De Marco, Fabio Mugnaini, Andrea Zagli, Carlo Maxia, Tommaso Sbriccoli e Giovanni Kezich, che proporrà una riflessione comparativa sul tema “Sardi per sempre e sardi in scadenza. Un confronto tra Sardegna e Dalmazia”. Il ciclo di incontri si concluderà con la proiezione di due docufilm realizzati sui pastori toscani. Coordinati da Daniele Gabbrielli, i registi Andrea Mura e Irio Pusceddu, condivideranno le storie e le immagini che hanno raccontato attraverso le loro opere, offrendo un ulteriore strumento di approfondimento sul tema.