Ambiente
29 febbraio 2012
16:14

Servizi idrici, Bramerini: 'Situazione buona, ora prioritari nuovi finanziamenti'

FIRENZE - Lo stato di salute dei servizi idrici in Toscana? La nostra regione negli ultimi dieci anni ne ha aumentato la qualit e ha raggiunto un livello di copertura simile ad altre regioni europee, simile a quelle di Francia, Germania e Belgio. Nel periodo 2003-2007, con il nuovo affidamento delle gestioni, gli investimenti per migliorare gli impianti e la qualit della risorsa idrica sono quadruplicati rispetto alla media dei valori del periodo 1980-1997. Non solo, nella graduatoria nazionale, ai primi 5 posti ci sono ben 4 gestori della Toscana in termini di capacit di investimento. Ci sono anche criticit : le tariffe e la loro incidenza sul reddito appaiono pi elevate rispetto alla maggior parte delle gestioni italiane ma al tempo stesso inferiori alla maggioranza delle realt europee e infine la scarsit degli investimenti che, per quanto aumentati, rimangono insufficienti per garantire un livello adeguato.

Sono in estrema sintesi alcuni dei risultati emersi questa mattina nel corso della presentazione dello studio Irpet "Il Servizio Idrico in Toscana. Un confronto nazionale ed internazionale", commissionato dalla Regione a circa dieci anni dagli affidamenti delle gestioni del Servizio Idrico Integrato, ovvero al giro di boa della durata della gran parte delle concessioni che vendono oggi operativi in Toscana 6 gestori unici al posto dei circa 190 gestori preesistenti.

"Questi sono dati che perlopi ci confortano ma che ci dimostrano che ancora molto c' da fare - ha dichiarato l'assessore regionale all'ambiente e all'energia Anna Rita Bramerini - credo che adesso la nostra priorit sia quella di trovare nuovi finanziamenti e supportare in questo modo i gestori perch possano portare a termine le opere programmate nei Piani d'ambito cercando di gravare meno sulla tariffa a carico dei cittadini. Per questo intanto la Regione ha stanziato 20 milioni di euro quale fondo per incentivare gli enti finanziatori a dare credito alle aziende del settore che hanno bisogno di consistenti liquidit per realizzare gli investimenti previsti. Si tratta di un'iniziativa in pieno sviluppo e che prevede un primo step al 31 marzo, con l'approvazione, da parte della Giunta regionale, delle azioni che la regione intende attivare. Gli investimenti da fare sono ancora molti, circa 1 miliardo e 900 milioni di euro. E al conto bisogna aggiungere sia gli obiettivi fissati dalla Ue per la depurazione al 2015, sia le nuove problematiche che si sono aperte con i climatici e che dunque vanno affrontate insieme a quelle che regolarmente comporta una buona gestione del servizio idrico, con misure d'intervento e con un uso corretto dell'acqua E' ovvio che impensabile che i nostri interventi gravino tutti e solo sulle tariffe".

"La sottocapitalizzazione delle imprese toscane, lascito di una gestione precedente di tipo non industriale - ha spiegato Enrico Conti di Irpet, autore dello studio - comporta oggi un aggravio della gestione economico-finanziaria delle imprese e del costo del debito, molto elevato. Emergono dunque questi temi da affrontare: come reperire, a costi sostenibili, risorse finanziare sufficienti a mantenere e aumentare l'efficienza delle infrastrutture indispensabili a garantire una elevata qualit dei servizi per gli utenti, garantendo al tempo stesso accesso universale ai servizi, equilibrio economico-finanziario delle imprese e sostenibilit ambientale a vantaggio delle future generazioni. Un'attenzione particolare per migliorare il meccanismo di pianificazione e regolazione delle imprese. Infine, la necessit di ulteriori investimenti nel SII, a tutela dell'ambiente, degli utenti, e delle generazioni future, impone di fare i conti con un futuro che, a meno di un nuovo protagonismo dell'intervento pubblico, vedr ulteriori aumenti delle tariffe".

In Toscana la percentuale degli investimenti realizzati oggi su quelli programmati pari al 66%, un valore che stato potuto raggiungere soprattutto nel triennio 2008-2010. Gli scarsi investimenti effettuati prima del 2003 hanno determinato elevate perdite di rete e quindi costi aggiuntivi. Da qui la necessit di effettuare oggi un elevato numero di opere che si traduce poi in aggravio di costi per le imprese e tariffe crescenti nel tempo.

"Una situazione che deve essere affrontata e gestita ma che la Toscana ha bene presente. Questo scenario impone di ragionare a fondo su come garantire la massima equit nell'accesso ad un bene essenziale come l'acqua, anche rivedendo gli attuali meccanismi di articolazione tariffaria e/o prevedendo forme di tutela ad hoc per le categorie sociali pi svantaggiate - ha concluso Bramerini - In attesa di vedere costituita l'Autorit Idrica Toscana, che come da programma dovr essere istituita entro al massimo il 30 giugno, l'iniziativa di oggi rappresenta un primo passo per il lavoro che abbiamo davanti".