Cultura
23 gennaio 2019
15:30

Cracovia, Rossi agli studenti: "Voi gli anticorpi che l'Europa ha costruito contro i suoi nemici"

Cracovia, Rossi agli studenti:

CRACOVIA - "L'Europa ha costruito gli anticorpi contro i suoi nemici. Sono i giovani, nei quali confido, giovani  formati che si sentono partecipi di una cittadinanza europea e nelle  mani dei quali lasciamo il destino dell'Unione: un destino che credo sarà felice ". Ne è convinto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, appena sceso dal palco che lo ha visto protagonista insieme al vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans del "Citizen Dialogue".

Anche Rossi, come i circa mille giovani italiani e polacchi che hanno riempito l'auditorium maximum della Università Jagellonica di Cracovia, ha ascoltato le testimonianze di Tatiana e Andra Bucci e di Lidia Maksymowicz, deportata anche lei ad Auschwitz  a 3 anni con la sua famiglia dalla Bielorussia, perché sospettati  di collaborare con i partigiani.  Liberata dai soldati del'Armata Rossa e affidata poi a una delle famiglie che vivevano vicino al campo di sterminio, che la accolse e la curò , Lidia ha potuto ricongiungersi con la madre, anche lei uscita salva dal campo di Bergen Belsen, solo a diciotto anni.

"Abbiamo sentito le voci e le testimonianze dei sopravvissuti e abbiamo capito come da quell'orrore della guerra e dei campi di sterminio sia nata una cultura e un modo di pensare che ha spinto verso la solidarietà e l'uguaglianza tra i popoli. Da quello stesso orrore è nata la costruzione dell'Europa.  Adesso viviamo come una fase di rallentamento - osserva Rossi - riemergono pulsioni identitarie, nazionalistiche, che si portano dietro il razzismo, la ricerca di capri espiatori, l'esclusione di chi diverso, e questo frena la costruzione dell'Europa. Ma stamani, davanti a questi  ragazzi italiani e polacchi, ho pensato che l'Europa ha un lascito forte".

A quegli stessi giovani, poco prima, si sono rivolte le sorelle Bucci e Lidia Maksymowicz, che hanno raccontato le loro storie coordinate dallo storico Giovanni Gozzini, presenza e anima costante del Treno della Memoria toscano.

"La paura per lo straniero e per il diverso continuo a non capirla. Siamo tutti uguali. E perché il male abbia spesso il sopravvento, anche questo  continuo a non capirlo. Dico, usiamo ciascuno la nostra testa.  Così come dico ai giovani che è vero ed importante rimanere nel gruppo ma a volte, se questo condiziona il nostro pensiero,  meglio stare da soli": Andra Bucci ha risposto così a una delle domande più difficili posta da una delle studentesse in platea: "Perché   la memoria del male non riesce a cambiare l'umanità ".
E risponde anche  Lidia: "Giovani, nelle vostre mani il futuro di questo mondo. Non permettete allora che quello che avvenuto si possa ripetere. Dipende da voi".

Un applauso forte raccoglie l'esortazione. Oltre 550 ragazzi, di quei mille ai quali l'esortazione diretta, hanno visitato Birkenau e Auschwitz il giorno prima. Sono reduci da un'esperienza  dopo la quale "niente è più come prima" ha appena ricordato loro il rettore della Jagellonica, Wojciech Nowak. E perciò   ha augurato di non dimenticare mai questo momento per tutta la vita.

"Le parole possono uccidere ma hanno anche il potere di fare molto bene", gli fa eco il vicesindaco di Cracovia, Boguslaw Kosmider, intervenuto all'evento per portare i saluti della città , che non può fare a meno di rievocare l'uccisione del sindaco Pawlel Adamowicz: " Un evento - dice senza aggiungere altro - che abbiamo vissuto in modo molto profondo".