A trent'anni dalla riforma introdotta dalla legge 180/1978, i cui contenuti sono stati ricompresi nella legge di riforma sanitaria 833/1978, dopo gli specifici provvedimenti di riforma del settore disabilità nell'infanzia, e le leggi 118/1971, 517/1977 e 104/1992 che indirizzavano l'istituzione scolastica al superamento delle classi differenziali e speciali e al consolidamento dei processi d'integrazione dei minori in situazioni di handicap, è viva l'esigenza di una puntualizzazione strategica che serva a rilanciare la cultura dei servizi e le pratiche di intervento in un'area sempre più cruciale per il benessere della popolazione.
La salute mentale di una comunità è un fattore determinante della sua salute generale, delle sue capacità di sviluppo umano ed economico, del suo benessere individuale e collettivo.
"Non c'è salute senza salute mentale" è il messaggio consegnato alle nazioni europee dalla conferenza di Helsinki del 2005 nella quale i ministri della salute degli stati appartenenti alla Regione Europea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, si sono impegnati a promuovere politiche di salute mentale improntate all'ottica di salute pubblica, all'attenzione a tutte le fasce di età, alla qualificazione di interventi, alla continuità degli interventi, al rispetto dei diritti umani e civili delle persone con disturbi mentali.
L'aspetto etico e politico dei diritti e della uguaglianza tra i cittadini ha spinto anche l'Unione Europea ad esprimere un proprio atto di indirizzo agli Stati membri attraverso l'elaborazione del Libro Verde (Green Paper) sulla salute mentale che è stato approvato dal Parlamento Europeo e costituisce oggi punto di riferimento per i governi nazionali.
Le indicazioni principali in esso contenute riservano particolare enfasi alla prevenzione, alla promozione della salute mentale, alla inclusione sociale, a pratiche basate su servizi territoriali e sulla volontarietà dei trattamenti, a progressive riduzioni degli ambiti istituzionali tradizionali come gli ospedali psichiatrici. Esso costituisce un riconoscimento implicito della validità etica e dell'efficacia nella pratica della esperienza italiana sviluppatasi sul solco della riforma del 1978 e continuata tramite i due Progetti Obiettivo Salute Mentale 1994-1996 e 1998-2000 e del Progetto Obiettivo Materno-Infantile 1998-2000.
[Dall'introduzione delle Linee di indirizzo nazionali per la Salute Mentale]
Evento in presenza
Firenze - "Il Fuligno" - CSF Montedomini
14 marzo 2025 - ore 09:00 - 14:00
Malattie e cura