Obiettivi e finalità
L’impegno di questi anni della Regione è stato per un miglioramento delle prestazioni sanitarie. Per questo le attività della Regione sono ispirate a principi di qualità e appropriatezza, secondo i quali le prestazioni sono erogate in base al bisogno, utilizzando al meglio le risorse umane, tecnologiche e finanziarie, attraverso la programmazione e l’integrazione dei servizi, l’innovazione a livello tecnologico e organizzativo.
In tale contesto, si collocano ad esempio le iniziative organizzative intraprese negli ultimi anni dalla Regione: l’Area Vasta, l’ESTAV, la costituzione delle Società della Salute, l’integrazione fra SSR, mondo della ricerca e Università, il governo clinico delle attività. La qualità delle prestazioni è assicurata anche dallo sviluppo della ricerca per la crescita delle conoscenze e dalle continue azioni di formazione e di sviluppo del personale sanitario personale.
Sistema di governance
L’azione di governo clinico è esercitata dalla Regione attraverso organismi tecnico-professionali (CRS, ITT, OTT, CRRC); questi sono il fulcro di un “sistema a rete” in cui agiscono numerosi Enti, professionisti e parti sociali (es. le Aziende USL, le Aziende ospedaliero-universitarie, l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica, le strutture territoriali,..).
Per la cooperazione sanitaria internazionale toscana, la Regione sviluppa forme di collaborazione con le ASL/AOU, le ONG, le ONLUS, le associazioni, gli enti locali e le organizzazioni religiose.
Strumenti (leggi e programmi regionali)
▪ LR 40/2005 – Disciplina del servizio sanitario regionale
▪ Piano sanitario regionale 2008-2010
▪ Piano sanitario regionale 2008-2010
Risorse attivate
I temi di rilievo
Società della salute
In attuazione dell’Atto d’indirizzo regionale per l’avvio della sperimentazione delle Società della salute (SdS) (approvato dal Consiglio regionale nel 2003), si sono costituite le Società nella forma giuridica del Consorzio pubblico, costituito dai comuni di una zona sociosanitaria e l’Azienda. Gli obiettivi delle SdS sono quelli di favorire le politiche di salute in tutti gli atti di programmazione degli enti locali e assicurare il governo dei servizi territoriali, rendendo la programmazione delle attività territoriali più coerente con i bisogni della popolazione. Attraverso le SdS sono perseguibili anche vantaggi economici: con l’integrazione tra servizi sociali dei Comuni e servizi socio-sanitari, si innesca un meccanismo grazie al quale si riducono i costi di gestione, e si opera in un ambito di dimensione ottimale per l’erogazione dei servizi.
L’attività delle SdS ha riguardato essenzialmente la costruzione dei profili di salute delle zone interessate e dei Piani integrati di salute (formalmente adottati dalla maggior parte dei Consorzi). I Piani integrati di salute costituiscono gli strumenti di programmazione integrata socio-sanitaria a livello di Zona distretto, hanno durata triennale e sono aggiornati annualmente; essi prevedono obiettivi di salute e benessere e fissano standard quali-quantitativi, attivando strumenti per valutarne il raggiungimento.
Ad aprile 2011 è stato approvato l’atto di indirizzo delle Società della salute che esprime la volontà della Regione di proseguire con questa esperienza, pur nella consapevolezza degli elementi di incertezza derivanti dalle norme statali.
Organismi del governo clinico
Il Centro regionale sangue (CRS) esercita le funzioni operative e gestionali del governo del sistema trasfusionale e cura la programmazione delle attività trasfusionali per il mantenimento dell’autosufficienza regionale, il monitoraggio della qualità e sicurezza, interfacciandosi con le associazioni di volontariato. Il sistema negli anni 2009-2010 ha visto il costante aumento delle donazioni, passando da 235.803 del 2009 a 241.233 del 2010. Per il miglioramento del sistema e della raccolta di sangue e plasma, la Regione ha assegnato, per il 2009-2010, 2 milioni alle Aziende sanitarie. A giugno 2011 è stato approvato il programma d’azione 2011 sul sistema trasfusionale, attivando risorse regionali per 700 mila euro: l’obiettivo è un aumento delle donazioni del 3%.
L’Istituto toscano tumori (ITT) è un modello originale di valorizzazione e di integrazione per la prevenzione, cura,alta specializzazione e ricerca in campo oncologico, sia per gli aspetti relativi alla prevenzione che alla diagnosi e cura dei tumori. La finalità dell’ITT è di mettere in rete sia la parte clinica assistenziale delle attività oncologiche regionali sia la parte della ricerca scientifica. Nel 2010 è stata predisposta una rete di centri di competenza per i tumori rari o ad alta complessità. Inoltre sono stati attivati riferimenti oncologici nelle realtà ospedaliere più piccole che ne erano sprovviste. È operativo anche il “Call Center Oncologico”, un numero verde regionale attivo 7 giorni su 7 per informare sui servizi oncologici e offrire supporto psicologico al disagio legato alla malattia oncologica. Nel 2011 è stato attivato il percorso unico per il tumore al seno per l’area metropolitana fiorentina, che prevede la totale presa in carico della donna, per offrire un riferimento unitario e di alta qualità.
L’Organizzazione toscana trapianti (OTT), istituita nel 2003, svolge un’azione di coordinamento e integrazione tra il territorio e le Aziende, rappresentando una “rete di sicurezza” che garantisce l’organizzazione, il monitoraggio di tutte le fasi del processo donazione e trapianto, nonché la formazione ed aggiornamento permanente del personale e la gestione del rischio clinico, così da assicurare al ricevente non solo trasparenza ed equità ma anche garanzia di controllo. Dal 2010 la Regione ha implementato qualità e sicurezza del processo di donazione e trapianto di organi e tessuti e ha sviluppato la ricerca di metodologie operative che consentano, attraverso l’innovazione, di migliorare le attività trapiantologiche.
Per il 2009-2010, sono state assegnate risorse per 13,4 milioni (di cui 7,5 del Fondo regionale per il trapianto).
Il Centro regionale per il rischio clinico (CRRC) ha il compito di realizzare e promuovere iniziative e azioni finalizzate a ridurre i rischi e a migliorare gli standard di qualità e sicurezza dell’assistenza sanitaria. Il Centro ha sviluppato un sistema informativo per la gestione delle richieste di risarcimento e di segnalazione volontaria degli eventi avversi. Ha inoltre implementato il sistema delle buone pratiche per la sicurezza del paziente e promosso campagne per il controllo di specifici rischi. Il Centro ha svolto una serie di iniziative di formazione di livello nazionale ed internazionale che lo pongono come uno dei punti di riferimento nazionale in questa materia. In questi anni la Regione ha confermato gli interventi di sostegno delle funzioni del Centro, assegnando 1,6 milioni.
Ricerca sanitaria
La Regione ha finanziato negli anni una serie di progetti in ambito biomedico, nel settore cardiovascolare, in campo oncologico, nel campo delle malattie rare, ecc. (oltre 20 milioni le risorse attivate), anche nell’ambito della programmazione comunitaria (POR CReO FESR2007-2013): nel 2010 sono stati ammessi a finanziamento 10 progetti per 25,2 milioni. Inoltre, il PAR FAS 2007-2013 prevede uno stanziamento di 15 milioni per sostenere progetti di ricerca in materia di salute.
Da segnalare l’avvio del percorso per la costituzione del Centro di ricerca europeo delle vie aeree, chirurgia toracica generale e rigenerativa e biotrapianti intratoracici (progetto affidato all’AOU di Careggi). È stato istituito inoltre l’Ufficio per la valorizzazione della ricerca farmaceutica e biomedica (UvaR), per fornire un supporto integrato al sistema della ricerca (protezione della proprietà intellettuale, valorizzazione dei risultati).
Cooperazione internazionale in campo sanitario
Nell’ambito dell’attività di cooperazione internazionale a favore di comunità in condizioni di povertà o colpite da eventi bellici sono stati attivati, nel corso degli anni, molti progetti mirati a promuovere il diritto alla salute contrastando le iniquità e le disuguaglianze nell’accesso ai servizi di prevenzione e cura. I numerosi progetti finanziati hanno visto la partecipazione attiva di tutti gli attori della cooperazione sanitaria internazionale toscana.
Oltre ai progetti in loco, la Regione finanzia ogni anno attività di ricovero in regime di aiuto umanitario destinato ai bambini provenienti da paesi a risorse limitate.
Esiste una rete di referenti per la cooperazione sanitaria internazionale in cui sono rappresentate tutte le Aziende sanitarie toscane, coordinate a livello di Area vasta. Gli ultimi progetti approvati risalgono a febbraio 2011 (attivate risorse per 2,6 milioni).
Prospettive per il futuro
Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, l’azione regionale sarà orientata alla messa a regime delle Società della Salute attraverso la completa definizione dei contenuti degli atti di competenza, con par ticolare riferimento al Piano integrato di salute.
Per quanto riguarda ITT è in atto una riorganizzazione della rete che prevede la definizione di una “griglia” di centri di competenza per i tumori rari o ad alta complessità verso cui indirizzare la casistica interessata; è in fase di attivazione un progetto (PORTA) che ha l’obiettivo di farsi carico della prenotazione della diagnostica sollevando l’utente dalle problematiche burocratico/amministrative e dai problemi legati al raccordo degli accertamenti con visite e terapie. Si intende rafforzare il settore della Sperimentazione clinica di nuovi farmaci.
Per l’OTT si stanno elaborando nuove strategie da attuare per incrementare i potenziali donatori di organi e tessuti e quindi dei trapianti.
Il Sistema Trasfusionale, anche per la sua complessità, ha grandi potenzialità di sviluppo in moltissimi ambiti, basti pensare alle prospettive future sia di ricerca che di applicazione nel campo delle cellule staminali.