Economia
Lavoro
9 luglio 2014
19:31

La Regione punta sullo "squilibrio". Rossi: "Cambiare per creare benessere per tutti"

FIRENZE Squilibrio. E' questa la parola d'ordine con cui la Regione si presenta all'appuntamento con l'avvio della programmazione della nuova stagione di fondi strutturali. "Vogliamo creare uno squilibrio nell'assegnazione dei fondi spiega il presidente Enrico Rossi una scelta forte che rompa con il passato e generi pi competitivit , pi produttivit e, di qui, pi ricchezza e benessere per tutti".

 

Una diseguaglianza, insomma, che punta a generare il suo contrario.

Lo "squilibrio" cui si riferisce il presidente la volont della Regione di convogliare le risorse dei fondi europei in arrivo di qui al 2020 (per il momento anticipate con 82 milioni dal bilancio regionale), sulle imprese pi dinamiche. 

Un altro paradosso. "Vogliamo dare i soldi a chi i soldi ce li ha. Alle imprese che sono in grado di spenderli subito, di metterli in circolo generando fatturato e quindi nuova occupazione e quindi crescita della nostra economia". Il presidente guarda a quel nucleo agguerrito, fatto spesso di piccole imprese, "che ha saputo aumentare fatturati, internazionalizzare, creare occupazione nonostante la peggiore crisi dal dopoguerra ad oggi".

 

Un elemento di ottimismo, dopo aver toccato con mano la drammaticit della crisi, che si basa sulle considerazioni del direttore dell'Irpet Stefano Casini Benvenuti, presente insieme a Rossi e all'assessore alle attivit produttive Gianfranco Simoncini al Forum delle imprese organizzato alla Fortezza nell'ambito di Toscana Technologica. Un forum affollato: solo posti in piedi per parlare (anche con le 5 aziende che hanno raccontato la loro esperienza) di come uscire dal tunnel grazie all'innovazione e ai nuovi bandi, presentati da Simoncini (vedi comunicato), per favorire le imprese che vogliono crescere.

 

La Toscana si ferma sull'orlo del baratro, dice Irpet, ma non cade, perch c' un nucleo di imprese agguerrite e dinamiche che continuano ad esportare, a volumi paragonabili a quelli della locomotiva d'Europa, ovvero la Germania. Anche lui parla di squilibrio. Da cui si riparte per riavviare lo sviluppo.   "Noi vogliamo correre con quelle imprese insiste Rossi quando l'acqua poca, bisogna scegliere e innaffiare le terre pi fertili. Solo cos possiamo contrastare il deserto".

 

Lo squilibrio questo. E' una scommessa forte. La Regione ci punta molto: 250 milioni che andranno per investimenti in ricerca e sviluppo, cui si aggiungono 90 milioni per la diffusione della banda larga, pi altri circa 150 milioni per favorire il risparmio energetico. Tutti soldi che, per scelta della giunta regionale, andranno al sistema delle imprese. Tutte, grandi e piccole. "Noi ci abbiamo provato conclude Rossi ora la palla passa a loro, alle imprese". Sul piatto, la competitivit del sistema produttivo toscano e la sua sopravvivenza.