Il rischio sismico è il risultato dell'azione combinata tra il terremoto e le principali caratteristiche della comunità esposta (popolazione, edifici, infrastrutture, ecc.). Si definisce come l'insieme dei possibili effetti che un terremoto di riferimento può produrre in un determinato intervallo di tempo, in una determinata area, in relazione alla sua probabilità di accadimento ed al relativo grado di intensità (severità del terremoto).
La determinazione del rischio è legata a tre fattori principali: la pericolosità, l'esposizione e la vulnerabilità.
Il Documento Conoscitivo del Rischio Sismico - 2016 (DCRS2016), approvato con delibera di G.R.T. 1271/2016, ha introdotto, per la prima volta in Toscana, una metodologia speditiva per la valutazione del rischio sismico a scala territoriale, con l'elenco dei comuni suddivisi in quattro classi di rischio e la relativa mappa. La metodologia applicata è descritta nel paragrafo 1.1.2 del sudetto Documento Conoscitivo (allegato 2 alla delibera G.R.T. 1271/2016).
In fase di approvazione dei piani operativi e loro varianti generali, sono disciplinate, primo caso in Italia, le direttive e i criteri per l'individuazione di classi di rischio sismico nelle aree urbanizzate, secondo la metodologia sviluppata dal Settore Sismica - Prevenzione Sismica della Regione Toscana, recepite nel Regolamento 5/R del 30 gennaio 2020 di attuazione dell'articolo 104 della legge regionale 65/2014. La metodologia è descritta nell'allegato tecnico 1 della delibera n. 31/2020.
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È una misura dell'importanza degli elementi esposti al rischio: la popolazione, gli edifici, le infrastrutture, le attività economico-sociali, i beni storico-artistici, ecc. |
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