Nonostante la ripresa, il tessuto industriale toscano è ancora duramente provato dalla crisi. Sono centinaia le vertenze che in questi anni hanno richiesto la mediazione dell'Unità di crisi regionale con l'obiettivo di salvaguardare l'occupazione e l'attività produttiva.
Dal primo aprile al 15 luglio sono stati attivati 30 tavoli su altrettante vertenze aziendali, per un totale di 8.799 lavoratori coinvolti (sia dipendenti diretti che indiretti) e 7.572 posti di lavoro a rischio.
Dal primo luglio al 30 settembre sono risultati aperti 28 tavoli, per altrettante vertenze aziendali, dall'Unità di crisi lavoro della Regione, per un totale di 9.168 lavoratori coinvolti (sia dipendenti diretti che indiretti) e 7.103 posti di lavoro a rischio. Di questi, i tavoli attivati per la prima volta in quest'ultimo periodo sono 9 (Abb Power One, Decoart, Edison Giocattoli, Infogroup, Sannini, Scarlino Energia, Seca Piombino), per 1.550 lavoratori coinvolti e 355 posti di lavoro che risultano a rischio (si riferiscono, cioè, ad aziende in cui vi siano esuberi dichiarati o si faccia ricorso ad ammortizzatori sociali).
Il grosso delle vertenze si riferisce, come già nel passato trimestre, all'industria (91%) mentre una percentuale minima riguarda commercio, trasporto e magazzinaggio (3%), agricoltura (5%), altre attività di servizi (1%). Nel 36% dei casi si tratta di aziende oltre i 250 addetti, nel 32% fra i 51 e i 250 addetti, nel 29% fra 16 e 50 e nel 3% dei casi sotto i 15 addetti.
Nel 68% dei casi le aziende coinvolte sono gruppi o aziende con stabilimenti anche fuori regione.
Dal 1 0ttobre 2017 al 31 gennaio 2018 sono in tutto 34 i tavoli aperti, per altrettante vertenze aziendali seguite dall'Unità di crisi lavoro della Regione, per un totale di 9.161 lavoratori coinvolti (sia dipendenti diretti che indiretti) e 6.005 posti di lavoro a rischio. Di questi, i tavoli attivati per la prima volta in quest'ultimo periodo sono 11 (IVV, Appalti pulizie Trnitalia, Albor, Cea, Rifle, Sda Express, Servimoda, Unicoop Tirreno, Signorini), per 1.821 lavoratori coinvolti e 845 posti di lavoro che risultano a rischio (si riferiscono, cioè, ad aziende in cui vi siano esuberi dichiarati o si faccia ricorso ad ammortizzatori sociali). Il grosso delle vertenze si riferisce, come già nel passato trimestre, all'industria (86%) mentre una percentuale minima riguarda commercio, trasporto e magazzinaggio (8%), agricoltura (2%), altre attività di servizi (1%). Nel 36% dei casi si tratta di aziende oltre i 250 addetti, nel 38% fra i 51 e i 250 addetti, nel 29% fra 16 e 50 e nel 6% dei casi sotto i 15 addetti. Nel 50% dei casi le aziende coinvolte sono gruppi con stabilimenti anche fuori regione.
Dall'inizio del 2017 l'Unità di crisi elabora un Report ogni tre mesi.
APPROFONDIMENTI
- Vertenze e crisi aziendali, procedure CIGS e licenziamenti collettivi ►►
- Rapporto sulle crisi aziendali - IV trimestre 2017 ►►
- Rapporto sulle crisi aziendali - III trimestre 2017 ►►
- Rapporto sulle crisi aziendali - II trimestre 2017 ►►
INFOGRAFICA