Quest'anno, soltanto per ragioni di calendario, si svolgerà il giorno 13, ma per tutti è ormai il meeting del 10 dicembre. La data è quella dell'anniversario della Dichiarazione Onu dei diritti dell’uomo (siglata il 10 dicembre 1948) e dal 1997 la Regione Toscana ha deciso di farne una giornata di riflessione sulla situazione dei diritti umani nel mondo che vede protagonisti, soprattutto, le ragazze e i ragazzi delle scuole toscane. Di seguito, una breve storia delle otto edizioni passate.
10 dicembre 1997. Al primo meeting, nel Palacongressi di Firenze, si parla di abolizione della pena di morte. Fu infatti proprio il Granducato di Toscana, nel 1786, il primo Stato sovrano ad abolire la pena capitale. Il meeting si conclude con un appello agli Stati che praticano ancora la pena di morte perché sospendano immediatamente tutte le esecuzioni e adottino provvedimenti per l’abolizione definitiva delle sentenze capitali dai loro ordinamenti.
10 dicembre 1998. 'Fai la cosa giusta: diritti umani, nuove frontiere” è il titolo del meeting che da questa edizione coinvolge le scuole toscane (arriveranno tremila studenti). Due i temi della manifestazione: il punto sulla violazione dei diritti delle donne e sulle situazioni di conflitto nel pianeta. Esponenti delle istituzioni, della cultura, del giornalismo, dell’associazionismo e testimoni provenienti da varie parti del mondo riflettono sulle azioni concrete per far sì che i principi contenuti nella Dichiarazione dell’Onu divengano realtà in tutto il mondo.
10 dicembre 1999. Il tema del terzo meeting appare quasi obbligato: ricorre infatti il decimo anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia. L’impegno dell’Unicef ha prodotto risultati straordinari, ma quella per i diritti dell’infanzia nel mondo è una battaglia lunga e difficile. I partecipanti al meeting concordano che combattere per i diritti dell’infanzia è il migliore investimento sul futuro dell’umanità.
10 dicembre 2000. Per questa edizione, che la Regione Toscana organizza con la collaborazione di alcune Ong, viene scelto il tema dei diritti economici dei paesi poveri, con specifico riferimento alle questioni del microcredito per l’avviamento di microimprese, della cancellazione del debito, della cooperazione internazionale e dello sviluppo economico.
10 dicembre 2001. Lo slogan del quinto meeting è “Mai più schiavitù. Liberi per cambiare il mondo”. Sul palco sfilano storie e testimonianze delle schiavitù che affliggono l’umanità: la schiavitù della malattia, quella della guerra, del sesso, del denaro. Dal meeting esce la “Dichiarazione di Firenze contro la schiavitù nel mondo” nella quale si sostiene che 'la geografia della schiavitù si combatte con la libertà che nasce dal di dentro di ciascuno di noi’.
10 dicembre 2002. “L’oro blu: l’acqua è di tutti”. La questione dell'acqua riguarda il presente e il futuro dell’umanità: senza l'acqua la vita non è possibile, le malattie esplodono, si distrugge il futuro di generazioni. Dal meeting parte una proposta concreta di solidarietà: un centesimo di euro per ogni metro cubo di acqua consumata che la Toscana investe in progetti di cooperazione per realizzare pozzi in quei paesi del mondo che soffrono la sete.
10 dicembre 2003. Il settimo meeting è dedicato al diritto alla salute. Il presidente Martini lancia 'Un euro per curare il mondo', un protocollo d'intesa con Province, Asl e Conferenze dei sindaci, per lo stanziamento di un euro per ogni cittadino che si impegnerà a 'comportarsi bene' nell'uso di medicinali e servizi sanitari, evitando sprechi e seguendo le indicazioni a favore della cooperazione sanitaria internazionale. 10 dicembre 2004. Tema dell’ottavo meeting è l’informazione come diritto. Davanti a 8mila studenti che gremiscono il Mandela Forum, giornalisti, studiosi, politici si confrontano sul paradosso di questi anni: da un lato l’infinita quantità di notizie disponibili, dall’altro il senso crescente di disinformazione rispetto alle grandi questioni del pianeta. Si parla dell’informazione nelle “zone calde” del mondo e si ricordano Tiziano Terzani e Enzo Baldoni.
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