«Ringrazio tutti i quasi novemila presenti, provenienti da 104 scuole di tutte le province della Toscana e in particolare le due classi dellisola dElba, che per la prima volta, svegliandosi alle 4, sono qui al Meeting dei diritti umani, che segna il record di presenze grazie agli 8.200 studenti e ai 700 insegnanti di 412 classi. Siamo tutti qui per parlare di quella libertà che è una delle fondamentali delluomo, e per trovare spazi di dialogo».
Il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha aperto con questo saluto lundicesima edizione del Meeting sui diritti umani, questanno dedicato a Libertà religiosa come diritto: dialogo tra credenti e non credenti.
Il presidente ha poi sottolineato come siano sempre più numerosi i giovani residenti in Toscana che provengono da Paesi dove si professano religioni diverse e come sia importante che tra loro si trasmettano il valore della tolleranza e del dialogo, a partire dai banchi di scuola, dove è fondamentale che si produca il massimo sforzo di apertura e di dialogo. Martini ha poi letto il messaggio che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato a tutti i partecipanti.
Sollecitato dal moderatore Gad Lerner, che gli ha chiesto quale sarebbe stata la reazione di Oriana Fallaci, il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini, ha osservato che anche lei sarebbe rimasta stupefatta da questa massiccia presenze di giovani, riuniti per discutere di un tema così impegnativo. Nencini ha detto che la libertà religiosa è un dovere, prima ancora che un diritto, invitando gli studenti a riconoscere agli altri quella stessa libertà di cui godono. «La libertà che va salvaguardata è quella ha concluso Nencini che vi consente di vivere meglio allinterno di uno Stato che è laico, e tale è importante che rimanga».
Lassessore regionale al perdono e alla riconciliazione tra i popoli, Massimo Toschi, ha spiegato il significato del Meeting, organizzato perché la libertà di professare una fede religiosa o di non professarla, non è affatto scontata, come dimostrano le vicende della Birmania e la lotta dei monaci per laffermazione di quella libertà contro la dittatura, un diritto «che va conquistato ogni giorno».
A Lerner che gli ha chiesto un giudizio sulla maglia indossata dai giocatori dellInter in occasione dei cento anni dalla fondazione della società e che reca una croce rossa come quella dei templari, Toschi ha risposto che sarebbe meglio, in questi tempi così conflittuali, evitare gesti che possano apparire provocatori.
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