Fin dall'inizio in Toscana è stata "accoglienza diffusa": scelta di buon senso a cui adesso si guarda nel resto d'Italia. Anche in Europa, per esempio in Germania, l'esperienza toscana viene considerata un modello.
Tutto è iniziato nel 2011, con le prime ondate di profughi dalla Tunisia e dalla Libia. Il governo avrebbe voluto realizzare una grande tendopoli a Coltano in provincia di Pisa. La Regione di oppose e scelse l'accoglienza distribuita sul territorio e fatta di piccoli numeri.
Nel 2017 migranti e rifugiati ospiti sfiorano le 13mila presenze in 810 strutture sparse in tutta la Toscana, ma il modello è rimasto quello.
Grazie all'aiuto del volontariato e dei Comuni, sono fioriti numerosi progetti anche di integrazione: quelli ad esempio che hanno visto il coinvolgimento degli ospiti, da volontari, nella pulizia degli argini dei fiumi o nella cura di piazze e giardini, nelle feste di paese o nell'accompagnamento dei bambini a scuola.
APPROFONDIMENTI
- Il progetto "Accoglienza migranti" sul sito regionale ►►
- Lo storify sull'accoglienza diffusa ►►
- L'accoglienza dei rifugiati in Toscana in quattro parole (comunicato stampa del 27/05/2017) ►►
- Accoglienza e inclusione, undici storie e video-racconti di altrettanti progetti toscani (comunicato stampa del 27/05/2017) ►►
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