In questa sezione si riporta la documentazione relativa alla nascita del progetto e alla sua evoluzione.
Il coordinamento
Il coordinamento dei gruppi che aderiscono alle attività di 'Teatro in Carcere' nasce spontaneamente nel 1999, anno di inizio del Progetto regionale. Nasce dall'esigenza di conoscere e conoscersi, nel momento in cui, per la prima volta, si realizza l'incontro tra esperienze e istituzione.
Questo incontro iniziale ha costituito, negli anni, la forma e la pratica del tavolo di confronto del coordinamento, al quale siedono i responsabili e/o i delegati dei vari gruppi e i referenti regionali del Progetto.
Il coordinamento è essenzialmente uno strumento operativo: negli anni ha discusso e verificato le esigenze, le difficoltà, gli strumenti e le finalità di un'attività così particolare come quella del lavoro artistico e formativo all'interno di un carcere. Parallelamente, ha realizzato attività di promozione, di sensibilizzazione e di crescita istituzionale del progetto 'Teatro in carcere'.
Fondamentali sono stati, negli anni, lo scambio e la circolazione delle esperienze e delle informazioni. Questo ha significato, inizialmente, la possibilità di uscire da una sorta di isolamento che le attività legate all'istituzione carcere possono produrre. Se ogni gruppo riconosce nell'altro le peculiarità e le anomalie tipiche del lavoro nel carcere, è anche vero che ogni carcere è un mondo a se'. In questo senso, riconoscersi all'interno di un progettualità comune, ha certamente contribuito alla valorizzazione e al potenziamento di ogni singola realtà operativa, salvaguardando, parimenti, l'eterogeneità di ognuna di esse.
Il Progetto include attualmente 12 realtà operative nelle carceri toscane. Sicuramente, negli anni, sono cambiate le tematiche del coordinamento che, se inizialmente ha vissuto la stagione del confronto sui temi legati alle attività, oggi, pur non abbandonando i temi iniziali, si configura come uno strumento maggiormente 'tecnico' che, non senza difficoltà, affronta le esigenze e le logiche di una struttura di rete.
Il progetto
La Regione Toscana sostiene attività di consolidamento della rete toscana del teatro in carcere, di promozione del suo coordinamento e di cooperazione e di scambio di esperienze nei diversi istituti penitenziari; attività di coordinamento del rapporto, anche sul piano progettuale, con le strutture carcerarie; di produzione teatrale e di impiego del teatro in particolare e delle arti sceniche in generale, come strumento di recupero, riflessione e formazione della popolazione detenuta. Si sostengono inoltre attività di formazione e di sensibilizzazione alle tematiche del "disagio" verso tutta la società civile e attività di scambio internazionale tra operatori su progetti che utilizzano l'arte e la cultura in ambito sociale e nei luoghi della detenzione in particolare.
Il progetto ha previsto per l'anno 2017, attraverso la linea d'azione "Sostegno alle attività di produzione teatrale di qualità nelle realtà carcerarie e per la valorizzazione del teatro come strumento di socializzazione della popolazione", interventi finalizzati a a favorire negli Istituti di Pena a favorire la socializzazione della popolazione detenuta atraverso l'utilizzo dei linguaggi teatrali e musicali, anche in attuazione del Protocollo Regionale tra la Regione Toscana, Il provveditorato dell'Amministrazione Penitenziaria e il Centro di Giustizia Minorile, sottoscritto nel gennaio 2014.
Fonti normative
- Legge regionale 25 febbraio 2010, n.21 (Testo unico delle disposizioni in materia di beni, istituti e attività culturali). accedi alla pagina
- Regolamento di attuazione della legge regionale n.21/2010. accedi alla pagina
- Delibera di Giunta n. 550 del 29 maggio 2017. Attuazione annualità 2017 Progetto Regionale n.8, LdA "Sostegno e promozione di progetti che valorizzano il teatro e le arti dello spettacolo quali elementi di crescita civile e sociale di ogni cittadino"
Torna alla pagina principale del progetto Teatro in carcere