“La città azzurra”, Empoli raccontata nella sua passione per il calcio

La Toscana dello sport
18 aprile 2025
9:04

“La città azzurra”, Empoli raccontata nella sua passione per il calcio

Giani: “I valori del calcio toscano”


 

“La città azzurra”, Empoli raccontata nella sua passione per il calcio
Un momento della presentazione

Storie di pallone, fatti della vita, persone che vanno e tornano in un intreccio di vicende scandite dalle stagioni del calendario calcistico sono il senso del racconto che Elena Marmugi, copywriter, conduttrice radiofonica e DJ, racchiude nelle 200 pagine del suo libro “La città azzurra”, Goalbook Edizioni, presentato a Firenze nella sede della Giunta regionale toscana.

Empoli e la sua gente identificati nei colori della squadra del cuore e nelle strade della città in una passione simbiotica che i genuini appassionati di calcio conoscono bene e sanno coltivare nelle alterne fortune di una maglia simile ad una seconda pelle, vissuta in una dimensione dove tutti si conoscono, si incontrano e spesso si ritrovano.

“L’Empoli esprime un calcio – dichiara il presidente Eugenio Giani – che rappresenta tutti i valori di una regione tradizionalmente legata alle sue squadre ed alle realtà locali, dalle più piccole alle più grandi, che raccontano momenti di grande passione e i legami profondi che uniscono, e qualche volta sportivamente dividono, la Toscana. È proprio in questa identificazione con i colori della propria città, borgo, comunità che si riconosce il senso di un vivere civile dove l’appartenenza è il tratto distintivo di un comune sentire”.

“Città Azzurra” – racconta Elena Marmugi - nasce da una delusione e una retrocessione, quella del 2019 che si è consumata allo Stato di San Siro contro l'Inter all'ultima giornata di campionato. L'Empoli di Aurelio Andreazzoli si giocava tutto in questa partita, mentre l'Inter doveva guadagnarsi un posto in Champions League e riuscì a vincere. Ricordo il viaggio di ritorno in metropolitana verso la mia casa milanese circondata da tifosi interisti che continuavano a dire che comunque l'Empoli aveva fatto una bella partita. Purtroppo non bastò e dopo quest’ultima giornata di campionato e la retrocessione passai una brutta settimana. Fu allora che maturai l'idea di scrivere questo romanzo. Volevo fare un regalo alla mia squadra per celebrare il centenario della sua fondazione e anche un alla mia città e ne è uscito fuori questo libro, che può essere un romanzo breve o un racconto lungo, ma comunque una dichiarazione d'amore all’Empoli e ad Empoli”.

“Considero quasi “educativo” – continua Elena Marmugi - innamorarsi della piccola squadra di provincia della tua città in un mondo in cui ci viene chiesto di essere sempre performanti, sempre vincenti sempre primi in tutto. È bello condividerne le sorti, ogni anno in lotta per rimanere tra le grandi e qualche volta scivolare in Serie B come una specie di esercizio di disciplina interiore”.

Cronache di lavoro in fabbrica, parole al bar, amori che nascono e finiscono nel tragitto che porta allo stadio intitolato a Carlo Castellani, attaccante dell’Empoli negli anni ‘30, catturato nel marzo 1944 dai fascisti e partito dal binario 6 della Stazione di Santa Maria Novella per un viaggio senza ritorno destinazione Mauthausen.

“L’Empoli rappresenta la storia della ed anche il presente di una parte importante del tessuto economico e produttivo della città – dichiara Leonardo Bagnoli, presidente della Sammontana Holding. Mio zio è stato a lungo presidente per anni della squadra. Unire il nome dell'azienda a quello della squadra è cosa che si poteva fare tanti anni fa e oggi non è neanche così giusto. Più bello lasciare solo il nome della città come simbolo di quelle persone che giocano e rappresentano Empoli. Le aziende naturalmente hanno il piacere di essere vicine, sostenere la squadra ed essere anche il simbolo di un territorio, ma una squadra che porta solo il nome della città è una cosa molto più romantica e più bella”.

 


 

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