CRACOVIA (Polonia) - La morte di Sergio De Simone, il cuginetto delle sorelle Bucci sopravvissute al campo di Birkenau, fu terribile: prima vittima di atroci esperimenti medici, poi impiccato assieme ad altri, in un campo vicino ad Amburgo, ad un gancio da macellaio. Piange Tatiana, mentre lo racconta davanti ad un fitta platea che ha invaso un cinema di Cracovia dove oggi gli studenti del treno della memoria hanno incontrato i superstiti di tre diversi campi di concentramento. Ricordare doloroso. Piange e si blocca per un attimo. "Ma lo voglio dire" dice.

E poi confessa: "Lo voglio dire perch oggi ho visto tante cose che non avevo mai avuto il coraggio di vedere e che non avevo mai visto" . Tatiana, come la sorella, tornata diverse volte ad Auschwitz e Birkenau. Dopo molti anni, la prima volta negli anni Novanta. "Ma mai aggiunge Tatiana avevamo avuto il coraggio di entrare nel Museo di Auschwitz. Oggi l'abbiamo voluto fare".

Le due sorelle, che quando furono deportate nel campo di Birkenau avevano appena 4 e 6 anni, rievocano la notte, terribile, in cui soldati tedeschi e fascisti bussarono alla loro porta a Fiume per portarle via. Raccontano l'inferno del campo, il miracolo della loro salvezza dovuta al fatto che furono scambiate per gemelle e quindi interessanti per gli studi del dottor Mengele. Raccontano il paradiso di Lingfield, l'orfanotrofio in Inghilterra dove ripresero la loro vita normale dopo la liberazione.

"Quando mamma e babbo ci ritrovarono e tornammo a Trieste, - spiega Andra - avevamo dimenticato l'italiano. Parlavamo solo inglese e tedesco e, tra di noi, in ceco, perch prima di arrivare in Inghilterra eravamo stati in un orfanotrofio a Praga. Eravamo tristi. La nostra casa era Lingfield, ora. Ma la mamma ci concesse tutto il tempo necessario per ambientarci di nuovo".

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