Economia
Istituzioni
15 ottobre 2013
14:14

Rossi: "Serve un piano straordinario per il lavoro"

FIRENZE - Nella crisi economica che la Toscana vive c' una difficolt e una preoccupazione pi grossa di tutte e il presidente della Toscana Enrico Rossi non lo nasconde, intervendo nell'aula del Consiglio regionale per illustrare bilancio e Dpef che la giunta sta scrivendo. 

Questa difficolt , "che rischia di essere un punto durevole anche per i prossimi anni, anche in caso di ripresa" - la disoccupazione: "50-60 mila disoccupati in pi che in Toscana in questi anni si sono creati, stabili e prevalentemente giovani".

"La ripresa - ha detto il presidente - non comporter un immediato aumento dei posti di lavoro. Abbiamo messo in campo il pacchetto 'Toscana solidale', con aiuti per le famiglie e per chi si trova pi in difficolt ". "Forse non sar sufficiente - ha continuato - si tratta di un intervento tampone e forse servir altro: magari sar necessario pensare ad un piano straordinario del lavoro, che non vuol dire, sia chiaro, un intervento diretto delle istituzioni sul mercato".

Serve un cambio di passo. La Toscana, tiene a precisare Rossi, in questi anni di crisi non ha comunque avuto un arretramento maggiore di altre regioni. "Anche rispetto a Regioni di riferimento, o almeno tali per parecchi anni - ha sottolineato -, come la Lombardia, il Veneto o l'Emilia Romagna".

Rossi ha nricordato la grande vitalit del settore manufatturiero toscano e del suo export. "Questa Regione - ha aggiunto - riuscita a stare dentro questa crisi mantenendo un buon livello delle prestazioni sociali e un rigoroso controllo di bilancio".

La prova del nove arriva da prestiti autorizzati dallo Stato per far fronte ai debiti della pubblica amministrazione. "In Toscana - ha spiegato - sono bastati poche centinaia di milioni per rimettere i conti in pari: Regione e Asl non avevano infatti accumulati molti debiti. Per altre Regioni, come la Lombardia, di nuovo, oppure l'Emilia Romagna e il Veneto, sono state necessarie ben altre e pi cospicue somme per ben pi cospicui interventi".

Poi un auspicio, reiterato. "Se il patto di stabilit sar riproposto quale oggi , magari con ulteriori tagli, rischiano di patirne conseguenze le infrastrutture che ancora mancano alla Toscana e che si stanno realizzando. Rischiano di soffrirne la messa in sicurezza del territorio e la qualit ambientale - ha sottolineato il presidente - Sarebbe almeno necessario che Governo e Europa distinguessero tra spesa corrente e spese di investimento. Se sugli investimenti potessimo avere mano libera - ha concluso Rossi - , sulla spesa corrente si potrebbe anche accettare un maggior rigore, se necessario".