12 aprile 2012
14:46

Fusti tossici, dalla perdita in mare alle operazioni di recupero

17 Dicembre 2011 - Durante la navigazione fra Palermo e Genova, il traghetto di linea "Eurocargo Venezia" a causa delle cattive condizioni meteo-marine, perde in mare a largo dell'Isola di Gorgona, nel Mar Tirreno, un carico di materiale tossico. La perdita è localizzata in un intervallo di tempo di circa tre ore e su un percorso compiuto dalla nave di circa 20 miglia.

Il carico è costituito da 198 fusti metallici di dimensioni standard (capacità 55 galloni) con all'interno un catalizzatore esausto a base di Nichel e Molibdeno, a sua volta contenuto in sacchi di plastica. Ogni fusto contiene circa 180 kg di prodotto per un totale di circa 34.000 kg di materiale, che si presenta sotto forma di granuli i quali possono subire processi di autoriscaldamento e autocombustione a contatto con l'ossigeno atmosferico. I fusti sono caduti in mare insieme ai 2 semirimorchi sui quali erano stoccati.

29 dicembre - La Regione viene interessata da Arpat e dall'Asl 6 che hanno ricevuto la prima informativa scritta sul problema, trasmessa dalla Capitaneria di Porto con un fax del tardo pomeriggio del 27 dicembre.

30 dicembre - Viene convocata una riunione di coordinamento presso la Prefettura di Livorno grazie ai contatti tenuti successivamente con tutte le autorità e gli Enti coinvolti. Alla riunione partecipano la Regione Toscana, Arpat, Asl 6 di Livorno e Istituto Zooprofiliattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana.

La Capitaneria di Porto assistita dalla sezione di Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), dislocata a Livorno, che si occupa di "emergenze ambientali in mare" ha curato sia le immediate ricerche dei materiali sia la valutazione degli effetti ambientali e dei rischi connessi con lo smarrimento del carico.

La Regione attiva ai massimi livelli il Dipartimento della Prevenzione dell'Az. USL 6 di Livorno e ARPAT per garantire agli organismi regionali il massimo di conoscenze possibili sulla natura dei rischi e sulle prevedibili conseguenze. Al tempo stesso si avvia una valutazione di tutte le iniziative che possono essere assunte dagli organismi regionali per garantire un'ulteriore tutela dell'ambiente e della salute rispetto a quanto già attuato dai competenti organi del governo.

3 gennaio 2012 - Viene aperta un'inchiesta da parte della Procura, con l'iscrizione del comandante della nave nel registro degli indagati per violazione delle norme che regolano il carico ed il trasporto di rifiuti speciali.

5 gennaio - Viene inviata una nota da parte dell'assessore all'ambiente e all'energia della Regione Toscana, Anna Rita Bramerini, al ministro dell'ambiente ed al direttore generale competente del medesimo ministero.

10 gennaio - Il presidente della Regione Enrico Rossi sollecita il Governo perché la vicenda diventi una questione nazionale e sollecita il rapido recupero dei contenitori per evitare la fuoriuscita dei materiali.

Nel mese di febbraio la società Castalia, per conto della compagnia Atlantica navigazione spa, effettua rilievi mediante sonar allo scopo di identificare l'esatta posizione dei fusti e di tutto il materiale disperso in mare durante l'incidente. L'area di dispersione del carico viene individuata a circa 9 NM a largo dell'isola di Gorgona nel Mar Tirreno, su di un fondale pianeggiante a circa 430 m di profondità. Al momento sono stati individuati in tutto 96 fusti. Di questi, 67 sono pieni, 29 vuoti. Inoltre vengono individuati 18 sacchi sfusi.

20 febbraio - Vertice presso il Ministero dell'ambiente a cui partecipano, a supporto della Capitaneria del Porto di Livorno (soggetto competente per il recupero di materiale disperso in mare), la Regione, l'Arpat, l'Ispra, il comune e la provincia di Livorno, i Ministeri della salute e dell'ambiente, l'Istituto superiore di sanità. Scopo dell'incontro valutare la situazione e definire modalità condivise di campionamento e di recupero dei bidoni finiti in mare dal cargo Venezia, anche sulla base di proposte della Società armatrice.

24 febbraio - L'Istituto Superiore di Sanità in seguito agli esami effettuati sui campioni di specie ittica prelevati da Arpat una prima volta il 19 gennaio nel tratto Gorgona e poi nella notte tra il 23 e il 24 febbraio e quindi analizzati dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, comunica che le prime indagini non evidenziano rischi per la salute umana.

4 aprile - La società Castalia presenta il piano di recupero dei 96 fusti. Il piano riceve l'ok di massima di tutti i presenti e prevede che il recupero abbia inizio nei primi dieci giorni di maggio e duri circa un mese, condizioni meteo permettendo.

La Grimaldi proseguirà anche con l'attività di ricerca dei fusti (un centinaio) ancora dispersi sul tratto di mare interessato dalla rotta intrapresa dall'eurocargo Venezia.

Le seconde analisi sul pescato effettuato il 23 marzo fanno dire all'Istituto Superiore di Sanità che i risultati continuano ad essere confortanti.