Prima riunione tra Regione azienda e sindacati (rappresentati da Silc Cgil e Rsu), presente anche il Comune di Firenze con l’assessora al lavoro Benedetta Albanese, sulla chiusura della sede fiorentina della Mondadori-Rizzoli Education, dopo che a febbraio i vertici della casa editrice avevano anticipato la decisione di trasferire su Milano, a Segrate, tutti e trentasette i lavoratori: tredici uomini e ventiquattro donne, età diverse e professionalità diverse, tra redazione, reparto marketing e qualche amministrativo.
Nel frattempo, fino a quando il tavolo non sarà sciolto, l’azienda si è impegnata a non assumere alcun atto unilateriale e a non far partire alcuna lettera di trasferimento. Si discute dunque, il primo incontro è durato oltre un’ora e mezzo, con la volontà di trovare una soluzione che possa evitare ai lavoratori di doversi licenziare. “Perchè è evidente – spiega ancora Fabiani – che per alcuni sarebbe complicato, per questioni familiari, trasferirsi nel capoluogo lombardo o fare trasferte ogni giorno.
Per le caratteristiche stesse dei lavoratori non potremmo parlare di trasferimento, quanto piuttosto di licenziamenti occulti. E per noi sarebbe inaccettabile”.
Tra le soluzioni possibili, che anche i sindacati si sono dichiarati pronti ad esaminare, c’è una possibile formula mista tra lavoro agile e lavoro in presenza. “La Mondadori-Rizzoli rappresenta un pezzo di storia di Firenze e della Toscana – spiega ancora Fabiani - e per evitare la chiusura della sede come Regione siamo pronti a mettere sul tavolo tutti gli strumenti a disposizione. Ma chiediamo chiarezza e trasparenza”.
L’azienda aveva già disdetto nelle scorse settimane il contratto di affitto per la sede in via Lambruschini, la cui chiusura definitiva è già stata fissata per il 31 agosto 2022. Mentre a Palazzo Strozzi Sacrati era in corso la riunione, i lavoratori hanno organizzato un presidio di protesta in piazza del Duomo. In Consiglio regionale è stata invece approvata una mozione che impegna la giunta toscana a porre in essere tutte le iniziative utile e necessarie per evitare il trasferimento dei lavoratori.