Lavoro
Arezzo
Firenze
5 giugno 2020
12:55

Clouditalia-Irideos di Arezzo, la Regione invita a ripensare il trasferimento a Firenze 

Clouditalia-Irideos di Arezzo, la Regione invita a ripensare il trasferimento a Firenze 
La sede aretina di CloudItalia

La Regione Toscana comprende le forti preoccupazioni dei sindacati per la volontà manifestata da CloudItalia-Irideos di trasferire i 76 dipendenti del sito di Arezzo a Firenze e invita l’azienda a proseguire il confronto per chiarire le motivazioni della scelta. E a valutare , in ogni caso, opzioni alternative come quella del ricorso allo smart working e al telelavoro, modalità peraltro utilizzato per tutta la fase del lockdown, che consentirebbero di ridurre i disagi e di non impoverire il tessuto produttivo del territorio.

Lo ha ribadito il consigliere del presidente Rossi per il lavoro, Gianfranco Simoncini, nel corso della videoconferenza che si è tenuta stamani per fare il punto sulla situazione dell’azienda aretina insieme alle organizzazioni sindacali e ai rappresentanti di Irideos. 

La questione si è aperta nel gennaio scorso quando Irideos, la società di servizi per la telecomunicazione che ha acquisito la ex Eutelia, ha informato i sindacati dell’intenzione di spostare nella sede del capoluogo regionale, dove sono presenti una trentina di dipendenti, tutte le attività toscane del gruppo. 

Un’ipotesi che le organizzazioni sindacali hanno da subito messo in discussione, sottolineando i disagi che creerebbe ai lavoratori e alle loro famiglie e le non chiare motivazioni industriali della decisione e invitando invece Irideos a valutare ipotesi di rilancio della presenza su Arezzo attraverso l’individuazione di un nuovo sito produttivo. 
La decisione del trasferimento è stata ribadita nel videoincontro di stamani dalla società, precisando di volerla realizzare, dopo ulteriori passaggi informativi con i sindacati, entro il prossimo autunno. 

Il confronto deve proseguire ha auspicato Simoncini, che chiedendo all'azienda di ripensare questa scelta, che potrebbe rappresentare oltre che motivo di disagio per i lavoratori e le lavoratrici anche una riduzione occupazionale su Arezzo, ha anche confermato la piena disponibilità della Regione a seguire gli sviluppi della vertenza.